Come ogni edizione, anche questa del 2024 che si è appena conclusa, ha insegnato molto anche argomenti scomodi che molti, troppi, non vogliono sentire e non vogliono accettare.

Ciò che ha colpito subito anche il visitatore distratto, è stato il numero di espositori orientali, con particolare riferimento ai cinesi.

DRUPA 2024 ha dimostrato che il produttore cinese è andato ben oltre la “cinesata”, facendo tremare, anche se ufficialmente non vogliono ammetterlo, grossi gruppi occidentali. La Cina ha fra i suoi punti di forza più significativi: l’operosità, le materie prime, la cultura, le competenze, la forza economica. L’imprenditorialità cinese la si è vista dalle dimensioni delle loro imprese, dalle dimensioni dei loro centri di ricerca, sopratutto la capacità di cambiare. Gli occidentali, a questa DRUPA, hanno marcato il passo sia dal punto di vista della ricerca che della potenza economica.

Se le imprese occidentali non cambiano i loro paradigmi ma sperano di riuscire a uscire dalla crisi facendo sempre le medesime cose, alla DRUPA 2028 se ne vedranno delle belle e probabilmente non si vedrà più qualcuno che sembrava importante, come è accaduto in questa DRUPA: a DRUPA 2016 nessuno si sarebbe immaginato di non vedere in DRUPA 2024 alcuni nomi altisonanti.